Tra Firenze e Pisa, guerra a son di monete
a cura di Alessandro Papanti
Già dal tempo della Roma repubblicana, veniva trasportata la zecca nei vari territori a seconda dei bisogni. Casi noti, il conio delle monete legionarie fatte eseguire dal triumviro Marc’Antonio, e, in epoca carolingia, l’istituzione della zecca mobile ad opera di Carlo Magno. Il motivo era la vastità dell’impero nell’uno e nell’altro caso, cosa che mancava nel Medioevo, epoca di Comuni e Province: battere moneta però, costituiva sempre un segno di potere, spesso utilizzato dopo la vittoria in battaglia a “dispetto” degli sconfitti. Le cronache dell’epoca narrano di monete coniate dopo la sconfitta di Pisa da parte di Firenze nel 1363 (la volpe rovesciata sotto San Giovanni seduto in trono) e dopo la vittoria di Pisa sul Comune fiorentino (il leone intrappolato fra gli artigli di un’aquila).
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