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ott 24, 2020 Alter Milliarium

Ordine Reale dell’Aquila Rossa: il segno della presenza prussiana nell’arcipelago toscano scolpito su uno scoglio dell’isola di Pianosa

Ordine Reale dell’Aquila Rossa: il segno della presenza prussiana nell’arcipelago toscano scolpito su uno scoglio dell’isola di Pianosa

Ilaria Monti, Luca Maria Foresi, Fausto Armando Foresi

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A Pianosa, nella Cala de’ Turchi, vi è un masso, vicino alla riva, un po’ nascosto, ma ben noto a chi possiede una profonda conoscenza dell’Isola.
Questo masso si trova nel piccolo tratto di costa a sud dalla strada che conduce al porto, davanti a una grotta sul mare – Grotta dei Turchi. Alle spalle di questo scoglio “speciale” insiste la parete rocciosa del piccolo promontorio detto “Montagnone”. La particolarità di questo masso è l’immagine scolpita su di esso in bassorilievo: una croce sormontata da una corona regale con una seconda croce all’apice. Più in particolare, l’opera è incisa su un grosso blocco di calcarenite ben levigato, che è parte di una breccia, a clasti più piccoli, immersi in matrice rossastra. Il livello di breccia, da cui il masso si è distaccato, è ancora visibile pochi metri più in alto, nella sua posizione originale. Considerazioni geologiche dimostrano che l’opera è stata eseguita successivamente al crollo stesso, nel luogo e nella posizione in cui si trova oggi.

Il bassorilievo può essere interpretato come la riproduzione dell’onorificenza attribuita dal Re di Prussia Federico Guglielmo III ai livellari che ebbero in enfiteusi Pianosa nel ventennio che va dal 1835 al 1855. Prima il Console prussiano a Livorno Karl Philip Stichling e successivamente il Consigliere di Legazione del Re di Prussia a Firenze Carlo Godardo conte di Schaff-Gotsch, guidarono il primo tentativo di impresa agricola a Pianosa ed entrambi furono insigniti dal proprio governo di appartenenza dell’Ordine Reale dell’Aquila Rossa (Roter Adler-Orden). Anche se questa interpretazione non si può definire certa, poiché a oggi non sono noti documenti che ne attestino l’esecuzione, tuttavia sembra l’ipotesi più probabile tra le molte che potrebbero venir proposte, ed è l’unica che mostra riferimenti a un momento storico dell’isola ben noto e documentato. In quel periodo la vita pianosina ruotava molto intorno all’area dell’antico paese, dove la Cala de’ Turchi costituiva uno degli approdi possibili, non avendo all’epoca l’attuale porticciolo le caratteristiche di ormeggio protetto. Il masso col simbolo scolpito probabilmente rappresenta quanto rimane di una struttura a protezione di un sentiero che collegava l’approdo all’abitato dell’isola. In questo contesto, l’ubicazione del bassorilievo, che oggi appare un sito secondario, risultava all’epoca un luogo di primaria importanza: chi sbarcava a Pianosa e vedeva l’opera, immediatamente poteva percepire di chi fosse la proprietà dell’isola.

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Fig. 1: Stemma inciso sulla roccia a bassorilievo, composto da una croce patente sormontata da una corona regale con croce all’apice.

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Fig. 2: Foto area del porticciolo dell’isola di Pianosa (fonte Google-2019). La freccia indica l’ubicazione del bassorilievo.

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Fig. 3: A: panorama della falesia presso la Cala dei Turchi, le frecce rosse indicano la posizione della condotta carsica sfondata, evidenziata dalla fascia più incisa e di colore più scuro. B: ingrandimento dei due massi (1 e 2), composti dalla breccia monogenica in matrice rossastra, caduti dalla parete della falesia. Il masso 1 è quello in cui è stato inciso il simbolo, la cui posizione è rappresentata da un asterisco. C: ingrandimento del livello di breccia monogenica (al centro della foto) presente alla base della condotta carsica sfondata e in posizione soprastante il masso con l’incisione. D: ricostruzione della dinamica di caduta dei massi 1 e 2, avvenuta per distacco e rotazione di circa 90°. E: masso 1 (con evidente il blocco scolpito) in visione laterale. F: masso 2 in visione laterale.

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Fig. 4: Ricostruzione artistica dell’abitato di Pianosa (area del porticciolo) nella prima metà dell’Ottocento.

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Fig. 5: Onorificenza dell’Ordine militare di Savoia.

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Fig. 6: Stemma sabaudo, scolpito su roccia a bassorilievo, presente al di sopra dell’arco d’ingresso della Colonia penale agricola.

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Fig. 7 Ordine dell’Aquila Rossa (Roter Adler-Orden) tavola estratta da un volume di metà Ottocento, dove si possono apprezzare i simboli utilizzati anche nel bassorilievo di Cala De’ Turchi: una croce patente sormontata dalla corona regale di Prussia.

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Fig. 8: Possibile medaglia dell’Ordine dell’Aquila Rossa attribuita ai livellari prussiani di Pianosa.